Nel tempo, il mio cammino ha incrociato più volte quello di Davide Casati. Per miei invii di persone che necessitavano di terapia e, anche, per comuni conoscenze. Gli invii sono affar serio. Transitano responsabilità, affetti, “prese a cuore”, dalle proprie mani ad altre mani. Di fiducia in fiducia. Come una staffetta che conta sulla propria capacità e passa a quella altrui.

Ed è andata bene. Ho visto crescite, consapevolezze e ritrovati sorrisi. L’ultimo incontro con Davide Casati ha sempre a che fare con cammini ma, questa volta, il mio personale. Difficile il passaggio di relazione: da quasi colleghi, a quello di paziente (io) a terapeuta (lui). Difficile ma, per noi, possibile. La capacità di Davide Casati di scoprire i giochi del transfert e del controtransfert e disporli nel nostro spazio terapeutico, in modo sincero, franco e limpido mi hanno permesso, seduta dopo seduta, di lasciare piano piano i baluardi delle resistenze e l’illusione dell’auto cura.

Abbiamo respirato insieme, ci siamo abbandonati alla mia necessità di ricorrere all’ironia, ridendo con gusto e pienezza. Davide Casati mi accompagna aiutandomi a dare parola a ciò che è nascosto in fondo alla mia anima talvolta con i significati che emergono tra noi, altre volte utilizzando il potere delle costruzioni cinematografiche, altre quelle letterarie. Ora, costruite le fondazioni dell’alleanza, dobbiamo nuotare in un mare non sempre tranquillo ma so che posso esprimere le mie paure ed averlo al mio fianco.